Le aziende del settore dei beni di largo consumo si trovano oggi ad operare in uno scenario sempre più competitivo, che richiede loro sempre maggiore efficienza.
A livello di filiera, è possibile accelerare questo miglioramento, almeno secondo tre direttrici:
Una delle tecnologie che maggiormente promette vantaggi e ritorni in efficienza al settore dei beni di consumo è l’Identificazione in Radio Frequenza, o “RFID” (Radio Frequency Identification).
Alla base di tutto c’è un tag, cioè un’etichetta in cui sono stati inseriti un microchip in silicio e una antenna: il tag, applicato ad un oggetto, per esempio al cartone che contiene un certo prodotto, racchiude la chiave di riconoscimento universale.
La tecnologia RFID, messa a punto da alcuni decenni, è già utilizzata con successo in diversi campi: nei badge per la sicurezza in ufficio, nelle apparecchiature per il pagamento automatico nei parcheggi e nel Telepass sulle autostrade.
La possibilità di identificare con certezza e precisione delle merci consente la gestione ed il controllo del flusso dei dati all’interno di una azienda o di un processo distributivo, disponendo delle informazioni in modo rapido ed esente da errori, risparmiando tempo e denaro.
La continua ricerca di maggiore efficienza e facilità di acquisizione delle informazioni ha portato allo sviluppo di un nuovo metodo di identificazione in radiofrequenza: una memoria elettronica da applicare all’oggetto da identificare e da poter aggiornare in qualsiasi momento. Tale memoria elettronica per l’identificazione automatica viene appunto chiamata “tag” (o transponder).
Un sistema RFID si basa essenzialmente su quattro elementi:
Il tag costituisce il supporto fisico di identificazione automatica.
All’interno del tag vengono memorizzate le informazioni che si vogliono far pervenire ai vari livelli della supply chain.
Una volta attivato dagli altri elementi del sistema attraverso un campo elettrico o magnetico,il tag è in grado di trasmettere le informazioni in esso contenute. Tali informazioni, oltre che lette, possono essere eventualmente modificate attraverso operazioni di scrittura.
La capacità di memorizzazione delle informazioni è estremamente variabile a seconda del tipo di tag: si va da pochi bit, nel caso di applicazioni EPC™, in cui nel tag è immagazzinato unicamente un seriale di riconoscimento, fino ad alcuni kilobyte per applicazioni proprietarie nel caso in cui invece le informazioni di tracciabilità vengano memorizzate nel tag.
L’antenna è l’elemento preposto a fornire energia al tag ed a ricevere il segnale radio emesso dal tag stesso.
I tag vengono attivati e alimentati tramite il campo elettromagnetico emesso dalle antenne presenti all’interno del sistema, e restituiscono un segnale modulato in radiofrequenza che viene ricevuto tramite le stesse antenne.
I reader leggono e filtrano le informazioni presenti sui tag e captate dalle antenne.
In alcuni casi, tramite i reader è possibile modificare le informazioni presenti sul tag stesso.
Se da un lato il reader si interfaccia tramite le antenne con i tag, dall’altro dialoga con l’host computer, per trasmettere i dati letti e ricevere istruzioni di lettura.
L’host computer (o server), infine, è l’elemento del sistema che riunisce in modo strutturato l’insieme delle informazioni raccolte sul campo dai reader e le rende visibili al resto del sistema informativo aziendale. È quindi, l’elemento di collegamento tra il sistema RFID propriamente detto e il resto del sistema informativo aziendale.
Un sistema RFID presenta alcune caratteristiche fondamentali che lo differenziano dal sistema di codifica a barre: Linea ottica di lettura non necessaria.
Capacità di dati: mentre nei codici a barre lineari (mono-dimensionali) la quantità di dati non supera i 50 caratteri e nei codici a barre 2-D (bi-dimensionali) raggiunge i 2/3.000 caratteri, la capacità di dati di un tag RF potrà in futuro superare il centinaio di migliaia di informazioni.
Riusabilità e durata: in teoria non c’è alcun limite al numero di cicli di lettura/scrittura di un tag RF: un’etichetta RFID può avere una durata superiore ai 10 anni.
Lettura/Scrittura multipla e bi-direzionale.
Robustezza: i tag RF sono immuni da sporcizia o imperfezioni che possono invece influire negativamente sull’utilizzabilità dei codici a barre.
Sicurezza: il tag RF può essere protetto mediante password sia per leggere che per scrivere. Inoltre i dati – tutti o in parte – possono essere criptati. Queste caratteristiche di sicurezza possono essere utili nella battaglia per combattere il furto, le frodi e la contraffazione.
Aggiornabilità delle informazioni.
Inoltre:
Le prestazioni non sono influenzate dallo sporco, dal grasso, dai rumori ecc.
Altissime temperature di sopravvivenza fino a 464°F (240°C), che lo rendono idoneo anche negli ambienti più ostili (solo tag passivi).
Si possono leggere e scrivere i tag attraverso materiali non conduttivi.
Non vi sono parti in movimento né all’interno del tag né nel lettore/scrittore.
Non è richiesto alcun tipo di manutenzione (tag passivi).
Un sistema RFID essendo basato su onde elettromagnetiche è particolarmente sensibile ad ambienti/applicazioni che interferiscono con il modello tag-antenna-lettore.
Di seguito alcuni esempi:
Alimentazione non stabilizzata correttamente che induce errori nelle comunicazioni.
Presenza di fili elettrici alimentati, che generano campi magnetici di disturbo.
Effetto “eco” derivato dalla presenza di materiale metallico nelle vicinanze.
Liquidi polari (come l’acqua distillata), che assorbono il campo magnetico.
Effetto distorsivo dei metalli: i metalli sono impenetrabili alle onde magnetiche, di conseguenza tagliano o piegano le linee di flusso, questo è il motivo per cui i tag passivi non possono essere posti a diretto contatto con un metallo, ma devono essere distanziati di alcuni millimetri.
Per questo motivo in commercio non esiste un solo tag, ma diverse tipologie di tag che hanno ambiti di applicazione diversi.